“Appena entro nella città, mi riprende la meraviglia. Il Rinascimento italiano, specie quello più tardo, quando l’architettura obbediva soltanto alla fantasia ed al piacere, ha qualche cosa di chimerico. Ma in nessun luogo, credo, come a Vicenza. Accenno a Palladio ed ai suoi scolari, al complesso fastoso di archi, di logge, di colonne.”
Guido Piovene, Viaggio in italia
Perciò conoscere Palladio, la Basilica, la Loggia del Capitanio, la Rotonda, il teatro Olimpico, il palazzo Chiericati e gli altri attraverso gli studi è una conoscenza imperfetta. Bisogna vederlo a Vicenza. Una piccola Roma, un’invenzione scenografica
Guido Piovene, Viaggio in Italia
Nel contemplare quegli edifici si riconosce tosto il loro pregio, imperocchè traggono a sè l’attenzione per la loro grandezza e per la loro imponenza, e soddisfano ad un tempo lo sguardo, per la perfetta armonia delle loro dimensioni, nonchè per la prospettiva delle sporgenze, e delle parti rientranti. Intendo parlare degli edifici del Palladio, che qui si scorge ad evidenza essere stato propriamente uomo distinto
Johann Wolfgang von Goethe, Diario del viaggio in Italia
Et un’altra ve n’è in Vicenza, della quale solamente ho posto i disegni perché i portichi ch’ella ha d’intorno sono di mia invenzione e perché non dubito che questa fabrica non possa esser comparata agli edifici antichi et annoverata tra le maggiori e le più belle fabriche che siano state fatte dagli antichi in qua, sì per la grandezza e per gli ornamenti suoi, come anco per la materia, che è tutta pietra viva durissima; e sono state tutte le pietre commesse e legate insieme con somma diligenza.
Andrea Palladio, I quattro libri dell’Architettura
Extra: l’aperitivo a “la meneghina”
Nel 1791 apre a Vicenza, a due passi dalla basilica Palladiana, l'”Antica Offelleria della Meneghina”. In breve tempo diventa il punto di ritrovo dei patrioti italiani che combattevano l’oppressore austriaco. “Sotto il dominio austriaco di fine Settecento queste mura hanno ospitato le segrete adunanze dei patrioti: discussioni accese, arringhe, buon vino, sigarette, biscotti e dolcetti di pasta frolla. Dopo il tramonto si trattenevano solo i più audaci, leggiamo in un’antica lettera: «Tutto la discussione ci faceva dimenticare, senonché il buon padrone vigilava per noi e quando sentiva suonare nel silenzio della strada, ancor lontano, il passo della ronda, fischiava il segnale convenuto e noi spegnevamo la luce, che in quelle ore era una complice pericolosa…»” si legge sul loro sito. La cantina esiste ancora, e vi si accede da una botola sotto il bancone. Nel 1990 l’immobile e gli arredi originali sono stati considerati dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e Architettonici “un insostituibile documento di architettura, artigianato e storia che lega l’aspetto e la vita stessa della città e quindi, a questo titolo, assoggettati al vincolo di tutela monumentale”. Da settembre 2015 La Meneghina è un bar che ha conservato arredi d’epoca e che propone una scelta di alcolici e di cocktail di notevole varietà ed importanza, nonché musica dal vivo. Un luogo con un’anima e una storia che rendono La Meneghina una tappa obbligata per un aperitivo come si deve nel centro storico di Vicenza.
EXTRA: IL PRANZO AL “SOTOBOTEGA” DEL CEPPO
Nel 1971 Osvaldo Boscolo apre in Corso Palladio – ad uguale distanza tra due dei maggiori simboli di Vicenza, la Basilica e il Teatro Olimpico – la gastronomia Il Ceppo che propone la vendita al dettaglio dei piatti pronti della tradizione vicentina, a cui si uniscono prodotti di eccellenza di tutto il territorio vicentino e veneto. L’attenzione maniacale con cui vengono selezionate le materie prime rendono con il passare degli anni il Ceppo un punto fermo nel panorama della ristorazione vicentina a tal punto che i quattro figli del fondatore decidono di aprire nel sotto-bottega della gastronomia un bistrot dove degustare “con le gambe sotto al tavolo” le specialità preparate dagli chef della gastronomia. In una cantina con la volta a botte, le pareti di mattoni e circondati da una selezione di oltre 500 etichette di vini nazionali ed internazionali, l’ospite verrà guidato dall’impeccabile servizio in sala – gestito da Ivana e Maria Giovanna Boscolo – attraverso un viaggio nella storia della gastronomia ed enologia vicentina, accuratamente spiegato anche al cliente. A farla da padrone, non c’è bisogno di dirlo, il baccalà – il piatto tipico vicentino a base di stoccafisso (merluzzo essiccato): il locale ha ottenuto anche l’approvazione della Confraternita del Baccalà alla Vicentina. Se siete alla ricerca dell’autentica esperienza culinaria vicentina, Il Ceppo è quello che fa per voi: l’unico consiglio è quello di prenotare – anche in giornata – vista l’esiguità dei coperti. Non rimarrete delusi.
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